sabato 5 novembre 2011

Gli anni del nulla felice

Non amo le nostalgie ma sento di dover guardare indietro - ho piena voglia di respirare il vecchio mio secolo passato dove la mia età era fresca come l'aria che ci arrivava in faccia - meno fredda di trent'anni prima - e quindi perfetta! Ero in strada, quasi sempre, insieme agli altri ragazzini - nessuno di noi si preoccupava dei nostri vestiti - nessuno di noi in realtà si preoccupava di niente - giocavamo sull'asfalto come se fosse un campo da calcio con i balconi sovrastanti che facevano da spalti e a volte da lì, qualche amichetto malato o in castigo ci guardava divertito e un po' invidioso calciare il pallone.
Una volta litigai con uno di loro e ci pestammo di botte - in realtà le zuffe erano all'ordine del giorno - c'era vita in noi - tant'è che mi ruppi la mano a forza di cazzottate -  e mi ingessai e per poco mio padre non mi ingessava l'altro braccio - ma faceva parte del gioco - ma a noi le giornate sembravano non finire mai e con le biciclette ci allontanavamo da casa e ci sentivamo liberi, viaggiatori, esploratori - ho assaporato veramente la libertà dei pià grandi viaggiatori della storia nonostante fossi a pochi chilometri da casa - e ne combinammo anche delle grosse -  e ricordo a dicembre quando si organizzava la "fochera" e si faceva a gara per fare il falò più grande e andavamo a raccogliere legna dove capitava e non solo legna, anche gomme delle auto buttate in qualche discarica - e la ruota di un camion che rotolò giù per tutta via Bernini - che per chi non ce l'avesse presente è una discesa ripida della zona - e arrivata in fondo all'incrocio a tutta velocità, naturalmente non fece lo stop e ringrazio il cielo che non passò neanche un'auto in quell'istante - provo ancora brividi al pensiero - e si fracassò contro il garage di un negozio - ed il bar Pinocchio dove i ragazzi più grandi si rifugiavano mentre noi litigavamo per giocare ai videogiochi e non ai videopoker - ed arkanoid lo amo ancora- ma che diamine - proprio io che non amo essere nostalgico - ma questo presente mi angoscia nonostante ho un telefonino ed un pc e internet e la tv in camera - allora eravamo nudi e rivestiti solamente delle nostre fantasie e la fantasia ti rende ricco - se penso ad allora ho meno paura di questa drammatica crisi - ho meno paura di tutto e per questo mi piacerebbe avere le ginocchia "sbucciate" dall'asfalto sanguinanti e lavate semplicemente sotto una fontanella - una di quelle fontanelle che ancora si trovavano per strada - questo presente mi angoscia un po' meno ora che so che prima o poi lì torneremo: a quegli anni del "nulla felice"

Nessun commento:

Posta un commento