giovedì 22 marzo 2012

CLINICA DEL SUICIDIO



Mentre tenevo le mie scarpette da calcio in mano e leggevo “Scritti corsari”, ho desiderato profondamente condividere queste righe di Pasolini, scritte nel gennaio del 1974, pochi mesi prima che nascessi:



"Certo, queste restrizioni economiche, che hanno l'aria di fissarsi in un tenore di vita che sarà ormai quello di tutto il nostro futuro, possono significare una cosa: che era forse una troppo lucida profezia da disperati pensare che la storia dell'umanità fosse ormai la storia dell'industrializzazione totale e del benessere, cioè un';altra storia, in cui non avessero più senso nè il modo di essere del popolo nè la ragione del marxismo. Forse il culmine di questa storia aberrante - benchè non osassimo sperarlo - l'avevamo già raggiunto, e ora comincia la parabola discendente. Gli uomini dovranno forse risperimentare il loro passato, dopo averlo artificialmente superato e dimenticato in una specie di febbre, di frenetica incoscienza. Certo (come leggo in Piovene), il recupero di tale passato sarà per molto tempo un aborto: una mescolanza infelice tra le nuove comodità e le antiche miserie. Ma ben venga anche questo mondo confuso e caotico, questo declassamento. Tutto è meglio che il tipo di vita che la società stava vertiginosamente guadagnando."

Lo scenario futuro immaginato da Pasolini si è concretizzato con lentezza nei decenni successivi e oggi siamo arrivati al culmine di questa visionaria, catastrofica e allo stesso tempo benedetta situazione economica.
Recuperare il passato sarebbe qualcosa di disastroso e psicologicamente distruttivo. Hanno creato un'economia basata sul consumo e non consumare più significa uccidere il sistema. Pertanto bisogna continuare a consumare ogni cosa, a costo di indebitarsi, a costo di creare ricchezza inesistente. Solo così si potrà creare nuovo lavoro.
Erano riusciti a creare miliardi di consumatori globali, ce l'avevano fatta! Ma sono andati oltre, hanno esagerato. Hanno voluto il controllo mondiale della ricchezza prima e dei governi di tutti gli Stati, dopo. Hanno portato allo stremo il popolo e se ne sono accorti troppo tardi.

Oggi ho preso fra le mani le mie scarpe da calcio, comprate una ventina di anni fa dalla famosa fabbrica "Torrione d'oro". Sul fondo c'è scritto "Made in Italy - Ascoli Piceno". Scarpe fantastiche, hanno vent'anni e domani le userò di nuovo per giocare.
Alla mia epoca c'era Platini, Maradona, Zico. Erano i miei idoli. Non ho mai saputo che scarpette usassero. I bambini di oggi, che ho la fortuna di allenare, indossano le scarpette di ibrahimovic, Totti, Sneijder, Del Piero. Questo sistema di mercato è riuscito a spostare l'emozione del goal sulle scarpette, per riuscire a vendere, vendere, vendere. Perché purtroppo solamente così riesce a funzionare. E se sapessero che io domani andrò a giocare con le mie scarpette "Torrione d'oro" comprate vent'anni fa, mi farebbero fuori. (Con questo non voglio dire che io non sia figlio del consumismo,anzi!).
Dopo la profezia di Pasolini, ne voglio fare una io. Questo sistema durerà a lungo e gli accorgimenti che cercheranno di prendere saranno sempre più drastici ma il popolo sarà convertito, manipolato, adeptizzato. Ci convinceranno che all'età di ottanta anni, è giusto morire, (perchè la pensione non si può pagare e perchè un anziano costa troppo alla società). Così creeranno cliniche del suicidio. A pagamento, ovvio.

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